Milano giovedì 16 marzo 2017
Bramante a Milano e l’architettura fra Quattro e Cinquecento
Giovedì 16 marzo si terrà presso il Palazzo Arese Litta (corso Magenta 24), sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano, la presentazione di Bramante a Milano e l’architettura fra Quattro e Cinquecento, numero monografico della rivista “Arte Lombarda”. Dalle ore 17.00,
prima l’introduzione di Antonella Ranaldi (Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio di Milano) e Alessandro Rovetta (docente dell’Università del Sacro Cuore, nonchè direttore di Arte Lombarda),
poi gli interventi degli esperti Francesco Paolo Fiore (docente presso Sapienza Università di Roma) e Luisa Giordano (docente all’Univesità di Pavia).
Alla base della ricerca l’obiettivo di celebrare anche a Milano il grande architetto urbinate e la sua esperienza in Lombardia, con la ripresa delle sue attività sotto il ducato sforzesco, fornendo novità documentarie, segnalazioni e nuove letture critiche: un allargamento tematico e metodologico dell’operato e dell’eredità del Bramante.
Un esempio è lo studio della luce: Bramante, come dimostra Frommel per la prima volta, prestava particolare attenzione all’uso della luce nell’architettura, tanto da sembrare quasi un architetto contemporaneo per l’attenzione che mette in questo aspetto sconosciuto nel Rinascimento.
Non mancano poi approfondimenti sull’utilizzo di materiali preziosi, come l’alabastro (Santa Maria presso san Satiro ne è un es.) e la differenza nell’uso di materiali a secondo della committenza. Inoltre il peso dell’esperienza di Bramanete in Lombardia e a Milano, secondo questi studi, condiziona le successive opere romane più note: non è un caso che in copertina ci sia lo studio per San Pietro dove Bramante riporta le piante del Duomo di Milano e di san Lorenzo; Bramante guarda quindi anche all’architettura gotica, cosa insolita per l’epoca… non solo all’antico)
L’influenza architettonica del Bramante a Milano è poi frequentemente riscontrabile anche se nascosta a occhi inesperti. Emblematici, a tal proposito, sono Palazzo Venzago della Fontana e Palazzo Trivulzio, entrambi ripresi nelle rivista da immagini e approfondimenti. Il primo, in piazza San Sepolcro, è fra le architetture milanesi più fedeli alle ideologie del Bramante, sebbene si tenda ad escludere un suo diretto coinvolgimento: manifesto del forte influsso dell’urbinate sulla scena architettonica milanese. Il secondo fu un ulteriore esempio dell’autorità di Bramante a Milano, con il suo cortile caratteristico costruito in presenza dello stesso architetto e una serie di altri elementi tipici del repertorio bramantesco (quale, ad esempio, la scala a quattro rampe minuziosamente analizzata nella rivista).
Evento in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano.
Riconosciuti 2 cfp. Iscrizioni mediante im@teria, ricercando Ordine Architetti Milano
Download:
Invito_BramanteMilano.pdf
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