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Umbracula e i due Savi di Fausto Melotti
Umbracula e i due Savi di Fausto Melotti

Umbracula e i due Savi di Fausto Melotti

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Antonella Ranaldi
Umbracula e i due Savi di Fausto Melotti

La XXI Triennale 2016 ha animato Milano con il design, le arti e l’architettura. Tra gli alberi nel giardino a destra dell’ingresso del Palazzo della Triennale, nel cuore della manifestazione, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio ha allestito un piccolo padiglione, un guscio traforato che gioca con la luce e con l’ombra, Umbracula, ispirato ai tralci e ai rami intrecciati della Sala delle Asse di Leonardo nel Castello Sforzesco. È stato chiamato “L’architettura dell’ombra”.
L’autrice del libro Antonella Ranaldi (Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano) ha esposto nel padiglione due dei Savi di Atene di Fausto Melotti e con Fulvio Irace ha declinato l’After nel tema delle addizioni all’esistente nell’architettura. I Savi di Atene sono i due fuochi del padiglione a forma di ellisse progettato da Attilio Stocchi, in uno spazio che è una pergola; un’Accademia, presidiata dai due Savi, erme moderne dei saggi dell’antichità, segnalata dal Totem di Italo Lupi.
I Savi vi intrattengono una disputa sull’After che è il tema della XXI Triennale 2016 ‑ design after design – sul divenire dell’architettura. Assurgono maestosi, nel contrappunto multiplo dei pilastri-totem, di forma prismatica a ricordare i Costante uomo in gesso di Fausto Melotti, prototipo dei Savi, nelle Triennali del 1936 e del 1940. La loro disputa continua sull’architettura e sulla contemporaneità

VIDEO
XXI Triennale, i Savi di Melotti e l’architettura dell’ombra
Milano (askanews) – Un nuovo tassello nel già vasto contesto della XXI Triennale: a due passi dal Palazzo dell’Arte è stato inaugurato il padiglione After / Umbracula curato da Antonella Ranaldi e Fulvio Irace per la Soprintendenza belle arti e paesaggio di Milano su progetto di Attilio Stocchi.

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XXI TRIENNALE, I SAVI DI MELOTTI E L’ARCHITETTURA DELL’OMBRA
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